Durante l’Expo Universale di Milano nel 2015 il tema del Cibo fu occasione di riflessione. Anche “Camera Creativa” indaga sul rapporto tra Cibo e Fotografia o più propriamente sulle combinazioni di ingredienti alimentari che sono stati adoperati in Camera Oscura.
Se si scorrono i prodotti di un Ricettario di Camera Oscura si resterà sorpresi da quanti ingredienti alimentari sono elencati, fino a domandarsi se la prima Camera Oscura fosse nata in Cucina 😉
Infatti anche i più convenzionali “bagni” di Camera Oscura, come Sviluppo, Bagno d’Arresto e Fissaggio, possono essere preparati mediante comuni ingredienti usati in Cucina. La rete è piena di ricette di “Sviluppi” a base di Caffè (1). Un buon “Bagno d’Arresto” può essere composto anche da semplice acqua di rubinetto e se a questo si aggiunge un pò di Aceto di Vino Bianco otteniamo un’azione più energica.
Per il “Bagno di Fissaggio” si può usare una soluzione molto concentrata di comune Sale da Cucina, è lo stesso “fissaggio” che troviamo descritto nei taccuini di Talbot per stabilizzare i suoi primi Disegni Fotogenici del 1834. Il processo è lento e comunque poco efficiente se comparato all’azione dei fissaggi attualmente in commercio.
Per quanto riguarda alcuni ingredienti alimentari, usati nei Procedimenti Fotografici Storici, mi piace ricordare l’Albume d’Uovo per la preparazione della Stampa all’Albumina, l’Amido di Patate per la preparazione dell’Autocromia, l’Alcol in combinazione con l’Etere Etilico per la preparazione del Collodio Umido, la Gelatina per la preparazione di varie emulsioni fotografiche con e senza argento, la Caseina per la preparazione della Stampa alla Caseina, lo Zucchero e il Miele per la preparazione della Stampa alle Polveri e lo Sciroppo di Lamponi e il Tè per la preparazione di alcune varianti del processo al Collodio Secco.
Curiosa è la storia del Bicromato di Potasssio che fu usato per la preparazione della “Salsiccia di Piselli” (Erbswurst), alimento base delle truppe germaniche durante la guerra Franco-Prussiana del 1870-71 (2). Il Bicromato è adoperato in Fotografia per la sua proprietà di undurire i colloidi se esposto alla luce. Documenti storici mostrano che si incontrarono difficoltà nel sigillare l’involucro di queste salsicce, il quale doveva essere impermeabile e non rompersi nell’acqua bollente. Il Dr. Jacobson risolse il problema producendo una sostanza adesiva con l’aiuto dell’azione chimica della luce. Egli preparò una miscela di colla con aggiunta di Bicromato di Potassio e la espose alla luce, così da ottenere una colla insolubile che permise all’involucro di resitere all’acqua bollente. Oggi, il Bicromato di Potassio è segnalata come sostanza molto pericolosa per l’ambiente e la salute dell’uomo.
Buon Appetito a tutti.
(1) Caffenol Recipes, Help & Tutorials for developing B/W Films in Caffenol
(2) “The Chemistry of Light and Photography” by Dr.Hermann Vogel published in 1876 by Henry S. King & Co. London. Pg. 256
© 2015 Roberto Lavini